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IL Se: tratto "Sii ciò che sei" Ramana Maharshi e il suo insegnamento (A cura di David Godman Edizioni Il Punto d'Incontro) Quello in cui tutti questi mondi sembrano esistere stabilmente, Quello di cui tutti questi mondi sono un possesso, Quello da cui tutti questi mondi sorgono, Quello per cui tutti essi esistono, Quello per cui tutti questi mondi vengono in esistenza e Quello che in effetti è tutto questo; Quello soltanto è la Realtà esistente. Serbiamo quel Sé, che è la Realtà, teneramente nel Cuore La natura del Sé L'essenza degli insegnamenti di Sri Ramana è contenuta nelle sue frequenti asserzioni che c'è una singola realtà immanente direttamente sperimentata da tutti, che è simultaneamente la sorgente, la sostanza e la reale natura di tutto ciò che esiste. Egli le diede numerosi nomi differenti, esprimendo in ciascuno un differente aspetto della stessa indivisibile realtà. La seguente classificazione include tutti i suoi sinonimi più comuni e spiega le implicazioni dei vari termini impiegati. Ramana Maharshi citava spesso lo Yoga Vasistha e lo considerava una perfetta esposizione della Verità che lui stesso aveva realizzato. Secondo lo Yoga Vasistha, il mondo dell'esperienza con tutte le sue leggi, gli oggetti, lo spazio e il tempo sono soltanto creazioni della mente. Il suo insegnamento principale è che tutto è Coscienza, incluso il mondo materiale: il mondo è solo il gioco della Coscienza. 1: IL SÉ Questo è il termine che egli ha usato più frequentemente. Lo ha definito dicendo che il vero Sé o vero Io, contrariamente all'esperienza percepibile, non è un'esperienza dell'individualità ma una consapevolezza non personale, onnicomprensiva. Non deve essere confuso col sé individuale, che ha detto essere essenzialmente non esistente, essendo una costruzione della mente che oscura la vera esperienza del Sé reale. Egli asserì che il Sé reale è sempre presente e sempre sperimentato, ma enfatizzò che siamo realmente consapevoli di come è soltanto quando le tendenze autolimitanti della mente sono cessate. La permanente e continua consapevolezza dei Sé è nota come auto-realizzazione. 2: SAT-CHIT-ANANDA Questo è un termine Sanscrito che viene tradotto rame essenza- coscienza-beatitudine. Sri Ramana insegnò che il Sé è puro essere, una consapevolezza soggettiva di "lo sono Quello". Non ci sono soggetti od oggetti nel Sé, c'è soltanto la consapevolezza di essere. Poiché questa consapevolezza è conscia, è chiamata anche coscienza. L'esperienza diretta di questi coscienza è, secondo Ramana, uno stato di ininterrotta felicità, così per descriverla viene usato anche il termine ananda o beatitudine. Questi tre aspetti, essere, coscienza e beatitudine, sono sperimentati come un Inno unico e non come attributi separati del Sé. Sono inseparabili allo stesso modo in cui l'umidità, la trasparenza e la liquidità sono proprietà inseparabili dell'acqua. 3: DIO Sri Romana affermò che l'universo è sostenuto dal potere del Sé. Poiché i teisti normalmente attribuiscono questo potere a Dio, egli usò anche le parole Brahman, l'essere supremo dell'lnduismo, e Shiva, un nome Indu per indicare Dio. il Dio di Sri Ramana non è un Dio personale, è l'Essere senza forma che sostiene l'universo. Non è il creatore dell' universo, l'universo è semplicemente una manifestazione del Suo potere intrinseco; Egli è inseparabile e da esso, ma non è influenzato dal suo apparire o scomparire. 4: IL CUORE Parlando del Sè, Sri Ramana uso frequentemente la parola Sanscrita hridayam. Solitamente è tradotta come: "il Cuore", ma una traduzione più letterale sarebbe: "questo è il centro". Nell' usare questo termine particolare egli non implicava che vi fosse un particolare luogo o centro stabilito per il Sé, stava semplicemente indicando che il Sé è la sorgente dalla quale si sono manifestate tutte le apparizioni. 5: JNANA L'esperienza del Sé a volte è chiamata jnana, o conoscenza. Non si dovrebbe pensare che questo termine significhi che c'e una persona che ha la conoscenza del Sé, perché nello stato di consapevolezza del Se non c'è un conoscitore localizzato e non c'è nulla di separato dal Sé che possa essere conosciuto. La vera conoscenza jnana non è un oggetto di esperienza, ne la comprensione di uno stato differente e separato dal soggetto conoscitore; è una conoscenza conscia e diretta di quell'unica realtà in cui i soggetti e gli oggetti hanno cessato di esistere. Colui che si é stabilito in questo stato é conosciuto come jnani. 6: TURYA E TURYATITA La filosofia Hindu postula tre livelli di coscienza relativa che si alternano - veglia, sogno e sonno profondo. Sri Ramana affermò che il Sé è la realtà base che sostiene l'apparizione di questi tre stati temporanei. A causa dì ciò, a volte chiamò il Sé turya avashta, o il quarto stato. Occasionalmente utilizzò anche la parola turyatita che significa: "trascendente il quarto", per indicare che in realtà non ci sono quattro stai ma soltanto un unico vero stato trascendente. |
Brahman è il bersaglio, Esso è la grande dimora in cui risiede tutto. Comprendilo come Essere, come ciò che è più alto della comprensione. Il fulgido, più sottile del sottile, su cui poggiano i mondi. Questo è l'imperituro Brahman, E' il reale. E' l'immortale. E' il bersaglio da penetrare, amico mio. Prendendo come arco la grande arma della conoscenza, incoccandovi una freccia resa acuminata dalla meditazione, tendendo il pensiero concentrato sull'essenza di Ciò, colpisci il bersaglio dell'Imperituro, amico mio! La Mistica sillaba Om è l'arco; il Sé è la freccia; Brahman è il bersaglio, da colpire con immobile certezza Colui la cui determinazione è forte penetra in esso come la freccia nel bersaglio. Esso solo è il tuo vero Sé. Dimentica ogni altro discorso. Questo è il ponte verso l'eternità. Sentilo al centro del Cuore dove i canali si uniscono come i raggi nel mozzo della ruota, di lì si manifesta come molteplice. OM! Così medita sul Sé. Possa tu avere successo e raggiungere l'altra sponda, al di là dell'oscurità! (Mundaka Upanishad) |
L'universo è solo un insignificante increspamento sull'infinito oceano del Sat Chit Ananda. Medita su di Lui nel tuo Cuore, il sublime Abitanteche trascende ogni concezione. (Sri Ramana Maharshi) |