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Yama e Niyama Yama e Niyama non sono regole né codici morali ma sono i segni di uno stato "purificato" dell'essere umano. Sono enunciati nello Yoga Sutra di Patanjali come il primo e il secondo degli Otto raggi dell'Ashtanga, e sono una indicazione essenziale per il ricercatore spirituale. Essi sono il fondamento della nostra pratica senza il quale nessun progresso lungo il sentiero dello yoga può essere fatto. Molte persone si avvicinano allo yoga inizialmente come ad una pratica fisica e solo più tardi cominciano a capire l'effetto psicologico e spirituale che questo determina sulla vita stessa. La pratica inizia nel confrontarsi con Yama e Niyama, e si estende poi nelle Asana, nel Pranayama e negli altri passaggi della tradizione Yogica 1. Yama (traguardi etici universali): - Ahimsa: non-violenza, astensione dall'infliggere a qualsiasi essere vivente qualunque tipo di sofferenza, sia esso fisica o psicologica. - Sathya: verità, aderenza al vero, sincerità, soprattutto con se stessi. - Asteya: liberazione dall'avidità, dalla cupidigia, onestà. - Brahmacharya: continenza, purezza morale. - Aparigraha: astensione dalla bramosia del possedere, distacco, non-attaccamento. 2. Niyama (Discipline di corpo e psiche, osservanze d'autopurificazione) - Saucha: pulizia, salute fisica, purezza. - Santosha: appagamento, felicità della mente, accontentamento. - Tapas*: ardore, fervore nella pratica quotidiana, desiderio di evoluzione - Svadhyaya*: studio di testi sacri, ricerca interiore. - Ishvara Pranidhana*: abbandonarsi al Divino, la resa al Signore di tutte le nostre azioni. * vedi Il Kriya Yoga di Patanjali Guarda anche Yama Niyama.pdf Leggi anche "Il sentiero degli otto passi di Patanjali", tratto dal libro di sw Kriyananda: “Paramhansa Yogananda” Una biografia - |